con Gianluigi Pellegrino
regia di Fabrizio Foccoli
H.C. Andersen ritagliava figure dalla carta, sagome o disegni che prendevano vita dal nulla, richiamate alla realtà dallo scrittore che già intravedeva le loro possibilità creative. Le figurine venivano da lui mosse in un teatrino dove quasi godevano di vita autonoma, diventando i personaggi cardine della nuova fiaba.
Un attore rappresenta sulla scena Andersen e ne ripercorre l’esperienza creativa, muovendo la sagoma di una ballerina che brucia, ritagliando il profilo di una vera principessa e tessendo i fili invisibili dei vestiti dell’imperatore.
Ogni storia –“Il soldatino di stagno”, “La principessa sul pisello” e “I vestiti nuovi dell’Imperatore”– ruota attorno ad una narrazione in cui musiche, luci ed oggetti portano il pubblico a confrontarsi contemporaneamente con il gioco della lettura e il gioco del teatro.